Deposito titoli: cos’è, costi e come funziona il conto

Il deposito titoli, spesso conosciuto come conto dossier titoli, è uno strumento necessario per depositare le somme di denaro da investire in prodotti finanziari. Di seguito analizzeremo come funziona il conto deposito titoli, cosa serve per aprirlo, i costi fissi e quali sono le norme applicabili in caso di successione ereditaria.


Cos’è un conto deposito titoli, a cosa serve e come funziona
 

Il conto deposito titoli è un conto definito “di appoggio” ed è collegato al conto corrente principale del singolo correntista o di più di uno, se il conto corrente è cointestato. Qui vengono depositate le somme di denaro da investire nei prodotti finanziari disponibili sia sui mercati finanziari europei che internazionali.
 

Inoltre, se abbinato al servizio di internet banking e di trading online, il conto deposito titoli ti permette di avere sotto controllo i tuoi investimenti in tempo reale, oltre a fare operazioni di compravendita di titoli. Potrai svolgere tali operazioni in autonomia oppure confrontandoti con gli operatori di filiale del Banco di Sardegna. La banca ti supporterà nella gestione dei tuoi risparmi e si occuperà di svolgere diverse operazioni quali ad esempio la registrazione contabile degli strumenti finanziari, il rinnovo e l’incasso delle cedole, l’incasso degli interessi e dei dividendi, la verifica dei sorteggi per l’attribuzione dei premi o per il rimborso del capitale, oltre all’esercizio del diritto di opzione, conversione, versamento di decimi.
 

In concreto cosa può ospitare il conto deposito titoli? Il dossier titoli può essere composto, ad esempio, da titoli di Stato, obbligazioni, certificati azionari, ETF, quote di fondi comuni e ogni altra tipologia di strumento finanziario, sia esso di natura cartacea o dematerializzato.
 

Ricapitolando, cosa puoi fare aprendo un conto deposito titoli? Puoi partecipare alle aste dei titoli di Stato italiani, accedere ai fondi delle principali case di investimento, comprare e vendere titoli di Stato, obbligazioni, azioni ed ETF sui principali mercati finanziari e avere sotto controllo tutte le informazioni relative al conto.

 

 

Quanto costa un conto deposito titoli in banca: imposta di bollo e tasse

L’apertura di un conto deposito titoli prevede costi fissi quali il pagamento dell’imposta di bollo. Quest’ultima è collegata alla vendita di azioni, obbligazioni e altri titoli ed ha come obiettivo la riduzione della speculazione sul mercato azionario, oltre a rendere gli investimenti più conveniente per gli investitori a lungo termine. L’importo dell’imposta di bollo in Italia è pari allo 0.20% su base annua in relazione al valore di mercato degli asset finanziari presenti nel dossier titoli.

 

Come viene calcolata l’imposta di bollo? La base imponibile viene data dal valore medio di giacenza annuo e viene solitamente applicata al momento dell’emissione dell’estratto conto, inviato periodicamente.
 

Gli eventuali costi di apertura di un conto deposito titoli variano da banca a banca; in alcuni casi non sono previsti, in altri invece viene stabilito un canone periodico da corrispondere. In linea generale il correntista che aprirà un conto deposito titoli dovrà sostenere altre spese oltre all’imposta di bollo:

• spese di tenuta del conto deposito titoli, ovvero un importo fisso legato alla tipologia di titoli acquistati e depositati sul dossier titoli;

commissioni: ogni conto deposito titoli prevede una commissione sulle operazioni effettuate dall’investitore;

• costi di invio della posizione titoli: se cartacea prevede un costo di spedizione, se invece si opta per un consulto esclusivamente online le spese vengono azzerate.


 

Come aprire un conto deposito titoli

Per poter aprire un conto deposito titoli dovrai recarti nella tua filiale di riferimento del Banco di Sardegna portando con te la carta d’identità e il codice fiscale. È necessario, inoltre, essere maggiorenni e residenti in Italia. Un altro requisito che può essere richiesto al momento dell’apertura è di essere titolari di un conto corrente da indicare quale "conto di appoggio".
 

Nel momento in cui sottoscriverai il contratto per aprire il dossier titoli dovrai:

• leggere il documento informativo e prestare il consenso al trattamento dei dati personali;

• compilare il questionario Mifid, che tenta di stabilire il grado di conoscenza ed esperienza dell’investitore nel mondo finanziario.
 

Potrai aprire un conto deposito titoli esclusivamente a tuo nome oppure cointestato con un’altra persona, sia a firma congiunta che disgiunta (in quest’ultimo caso permetterai al cointestatario di operare sul conto deposito titoli in autonomia senza il bisogno della tua autorizzazione).


 

Conto deposito titoli cointestato

Il conto deposito titoli può essere intestato solamente a un correntista oppure può essere cointestato a due o più persone. In quest’ultimo caso è possibile scegliere tra due opzioni:

• conto deposito titoli cointestato a firma congiunta;

• conto deposito titoli cointestato a firma disgiunte.
 

Nell’ipotesi di firma congiunta qualsiasi operazione è autorizzata solo quando tutti i cointestatari la confermano apponendo un “controfirma”; diversamente, in caso di firma disgiunta, ogni intestatario può fare operazione senza la necessità di autorizzazione. Importante è non confondere la cointestazione con la delega a una terza persona sul conto deposito titoli. In questo caso il delegato, una volta depositata in banca la sua firma, può compiere operazioni per conto dell’intestatario del conto stesso in base a quanto pattuito.


 

Successione del conto deposito titoli: come funziona

Cosa succede in caso di morte dell’intestatario del conto deposito titoli? Se il defunto è intestatario di un deposito titoli, il portafoglio, con la giacenza alla data della morte, entra nella massa ereditaria. In caso di conto deposito titoli cointestato entra in successione solo la metà della quota, mentre l’altra resta all’altro coniuge cointestatario.
 

Per la metà in successione, gli eredi possono decidere se aprire un conto cointestato mantenendo i titoli fino alla loro naturale scadenza (non vi è tassazione), oppure chiedere la loro liquidazione e la suddivisione del valore pro quota (in quest’ultimo caso, se si opta per la vendita, vengono tassati i guadagni). Nel caso in cui i coniugi non avessero né discendenti né ascendenti, il coniuge in vita erediterà tutto. Ricordiamo che i titoli di Stato, i certificati di credito del tesoro, per legge non rilevano ai fini dell’imposta di successione.
 

Se fossimo in presenza di un conto deposito titoli con firma disgiunta, in caso di morte di uno dei cointestatari, in linea generale ogni cointestatario conserva il diritto di disporre separatamente del deposito, entrando in successione solo la quota attribuibile al soggetto defunto.

Tutti i diritti riservati. Gli articoli, i materiali, i contenuti ed i servizi presenti sul Magazine del sito bancosardegna.it sono destinati ad un utilizzo personale e non professionale e non possono essere copiati, trasmessi, pubblicati, distribuiti o sfruttati commercialmente senza l’esplicito consenso scritto del Banco di Sardegna. Tutti i materiali pubblicati, inclusi a titolo esemplificativo, articoli di informazione, fotografie, immagini, illustrazioni, sono protetti dalle leggi sul diritto d’autore e sono di proprietà dell’editore o di chi legittimamente disponga dei diritti relativi. Le informazioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute attendibili, tuttavia Banco di Sardegna non ha effettuato una verifica indipendente relativa a tali informazioni e declina ogni responsabilità a riguardo. Conseguentemente, nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita, né alcun affidamento può essere fatto riguardo alla precisione, completezza o correttezza delle informazioni e delle opinioni contenute in questo documento. Il Banco di Sardegna non può essere ritenuto responsabile per danni derivanti dall’utilizzo della presente pubblicazione. Le informazioni riportate hanno solo uno scopo informativo, non sono da intendersi, interpretarsi o considerarsi in alcun modo come messaggio promozionale ovvero offerte di vendita o sollecitazioni a sottoscrivere, invito ad acquistare o vendere o come raccomandazione ad acquistare o collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario, né come giudizi da parte del Banco di Sardegna sull’opportunità dell’investimento in alcuno dei prodotti illustrati, o ricerca in materia di investimenti, né tantomeno costituiscono una raccomandazione ad eseguire alcun tipo di operazione. Quanto ad eventuali richiami di natura fiscale qui contenuti, va rilevato che i livelli e le basi di tassazione a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati sono suscettibili di cambiamenti rispetto alla data di pubblicazione e possono incidere sul valore dell’investimento; Banco di Sardegna non ha l'obbligo di mantenere aggiornate queste informazioni, né tantomeno di aggiornarle. La distribuzione di questo documento in altre giurisdizioni può essere soggetta a restrizioni e pertanto le persone alle quali dovesse pervenire tale documento si dovranno informare sull’esistenza di tali restrizioni ed osservarle.